Rete internet subacquea

18.10.2013 10:57

Il network wi-fi sott'acqua servirà per creare un sistema di allarme in caso di tsunami o altre calamità naturali
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Sono state concluse con successo le prime prove di comunicazione tramite Wi-Fi sottomarino.
I ricercatori dell'Università di Buffalo, New York, stanno sperimentando il Wi-Fi sottomarino, sfruttano le onde sonore al posto delle onde radio. A differenza della tradizionale linea internet che avviene tramite le onde radio, il network sott’acqua utilizza le onde sonore. Le onde radio sono sì capaci di penetrare l’acqua, ma in questa condizione sono altamente instabili e hanno poca capacità di diffusione; perciò quelle sonore sono un’opzione più valida, come anche dimostrato dalla comunicazione che avviene tra delfini e balene. L'obiettivo non è di farci navigare in Internet anche mentre facciamo una bella immersione, ma di rilevare l'attività sismica tramite appositi strumenti e ricevere l'allerta tsunami via Wi-Fi su computer e smartphone.
I sensori sismici sui fondali marini al largo delle coste non sono una novità tecnologica, così come la comunicazione wireless subacquea. Il problema è la mancanza di uno standard: finora le trasmissioni dati via onde sonore sono state fatte con sistemi differenti a seconda dell'organizzazione che aveva installato le apparecchiature.
Per esempio, la US National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) usa un sistema di comunicazione che non permette di condividere i dati con quelli raccolti dalla US Navy. Gli scienziati stanno cercando quindi di uniformare il sistema di trasmissione mediante Wi-Fi: uno standard ormai assodato e riconosciuto a livello globale.
"Una rete wireless sommersa ci darà una capacità senza precedenti di raccogliere e analizzare i dati dai nostri oceani in tempo reale" ha spiegato il ricercatore Tommaso Melodia a capo del progetto. "Rendere disponibili queste informazioni a chiunque abbia uno smartphone o un computer, soprattutto quando si verifica uno tsunami o un altro tipo di disastro ambientale, potrebbe contribuire a salvare vite umane".
Le prove sono già in corso presso il Lago Erie, vicino a Buffalo, dove i ricercatori hanno posizionato in acqua due sensori da 18 chilogrammi ciascuno e sono riusciti a ricevere le informazioni in tempo reale su un computer portatile.
Maggiori dettagli saranno esposti nel corso di una conferenza sul networking subacqueo che si terrà a Taiwan il prossimo mese. C'è da scommettere che qualcuno starà già pensando alla app da scaricare per sintonizzarsi.
Il fine ultimo dei ricercatori è quindi quello di creare un solido e standardizzato network wi-fi che, in casi di tsunami o altri disastri, sia capace di trasmettere informazioni in tempo reale a smartphone e a computer, così da poter salvare più vite possibili.

Fonte:
Tomshw.it/
BlogLive.it/