Pesce Pagliaccio - Amphiprioninae

28.06.2012 14:22

Classificazione scientifica

 

Dominio

Eukaryota

Regno

Animalia

Phylum

Chordata

Classe

Actinopterygii

Ordine

Perciformes

Sottordine

Labroidei

Famiglia

Pomacentridae

Sottofamiglia

Amphiprioninae

Descrizione

Sono chiamati così per le loro livree estremamente colorate, tendenti al rosso-arancio e striate di bianco o nero. Le strisce trasversali bianche, a seconda della specie, attraversano più o meno marcatamente vari punti della superficie del corpo. La colorazione della livrea può mutare da specie a specie, denotando, ad esempio, tonalità scure, rosso-marroni, giallo-dorate, tutte mirabilmente contornate dalle suggestive bordature del caso.
La forma del corpo è generalmente ovaleggiante e presenta una pinna dorsale più o meno lunga e dalla forma arrotondata, appena sinusoidale oppure a ventaglio.
Le pinne pelviche possono essere pronunciate oppure abbozzate, così come quelle anali.

Habitat

Sono rintracciabili nella vasta area denominata Indo-Pacifica (a eccezione delle coste africane), nel Mar Cinese e nell'Arcipelago Indo-Australiano: popolano le acque territoriali di Sri Lanka, Maldive, India, Malacca, Sumatra, Giava, Filippine, Australia, Giappone, Cina...
Amphiprion bicinctus vive nel Mar Rosso.

Frequentano le zone caratterizzate dalla barriera corallina o lagune in cui la presenza dei coralli è limitata a formazioni solitarie. Possono essere avvistati in acque costiere basse o a profondità rilevanti, sotto i coralli dove possono localizzare gli anemoni marini con cui entrano in rapporto simbiotico.

La particolarità per cui sono conosciuti questi pesci è la loro comune associazione mutualistica con alcune specie di anemoni (Heteractis, Stoichactis) e di attinie (Actiniaria). Questi pesci si rifugiano tra i tentacoli dell'anemone, immuni alle punture urticanti delle sue nematocisti, e oltre a proteggersi dai predatori si nutrono degli avanzi e tengono pulito l'anemone dai parassiti.

L'esatto meccanismo che consenta al pesce l'immunità alle punture è tuttora oggetto di dibattito. Una prima teoria ipotizza che il muco che ricopre il pesce pagliaccio sia basato su glucidi e non su proteine e che quindi impedisca alle cellule urticanti dell'anemone di riconoscerlo come cibo. Secondo un'altra teoria, il muco del pesce imita la superficie esterna dell'anemone; questa possibilità è sostenuta dal fatto che un pesce pagliaccio impiega alcuni giorni per adattarsi ad una nuova specie di anemone con la quale viene posto a contatto.

Comportamento

I pesci pagliaccio sono solitamente territoriali, tuttavia molte specie vivono in piccoli gruppi su uno o più anemoni contigui, viste anche le piccole dimensioni di questi pesci.

L'organizzazione sociale prevede una gerarchia di dominanza lineare. Solitamente il gruppo vede a capo una femmina dominante, la matriarca. L'esemplare femminile è quello che soggiorna nella posizione più distante rispetto l'ospite, e che mantiene inalterata la formazione degli ormoni sessuali degli altri pesci: quando la sua presenza viene meno, il componente maschile più grande ne prende le veci. Il livello di crescita dei pesci giovani rimane basso finché sono presenti gli esemplari adulti; se questi ultimi, per vari motivi, vengono a mancare (sono soppressi, giungono alla fine del ciclo vitale, oppure semplicemente abbandonano l'anemone), lo standard di sviluppo ne beneficia a dismisura e i pesci crescono a velocità allarmante.

Analogamente al genere Pseudochromis, Gli Amphiprion sono ermafroditi, con la differenza che al pesce più grande è attribuito il sesso femminile; nell'anemone, essi possono formare una piccola comunità composta anche da esemplari giovani, dove i sessualmente maturi sono solo due: una femmina ed un maschio.

Gli Amphiprioninae depongono le uova vicino al "piede" dell'anemone simbionte, perché quest'ultimo le protegga con i suoi tentacoli.

Quando la femmina raggiunge il maschio l'operazione riproduttiva ha inizio: appena depone le uova, incomincia subito a raggrupparle premurandosi che aderiscano al substrato con l'aiuto di un fibra sottile adesiva; ora spetta al maschio fertilizzarle e preservarle da eventuali pericoli perpetrati dall'anemone.

Durante il periodo di sviluppo le uova cambiano di colore e fin dai primi giorni si possono notare i bulbi oculari della larva far capolino dal guscio dell'uovo. La schiusa avviene nell'arco di una settimana o poco più, quando non vi è eccessiva illuminazione.
Appena schiuse le uova, gli avannotti cominciano a nuotare in zone pelagiche, anche se non impiegano molto tempo a diventare assidui frequentatori del fondale e a manifestare il legame simbiotico verso gli anemoni.

Specie

Genere Amphiprion

    

akallopisos  akindynos       allardi        bicinctus    chagosensis    chrysogaster

        

chrysopterus    clarkii     ephippium   frenatus    fuscocaudatus    latezonatus

                                    

latifasciatus    leucokranos    maccullochi    melanopus    nigripes     ocellaris

           

omanensis   percula        perideraion    polymnus    rubrocinctus    sandaracinos

    sebae            thiellei         tricinctus

Genere Premnas

biaculeatus

FotoGrandi

Curiosità

Sono chiamati Pesci pagliaccio per il loro modo buffo di nuotare, e Pesci anemone per via del rapporto simbiotico che li lega a quegli animali. Lo scienziato Roger Lubbock ha elaborato una teoria che stravolge i principi secondo i quali l'Amphiprion assorbe capillarmente parti di muco dell'anemone per rendersi immune al veleno dai tentacoli di quest'ultimo. Tuttavia, le sue ricerche scientifiche sono limitate a studi condotti esclusivamente sul rapporto simbiotico intercorrente tra Amphiprion clarki e Stichodactyla haddoni. Secondo i risultati di tali studi, A. clarkii non ha bisogno di prelevare il muco immunizzante dal suo ospite, dato che esso stesso ne è già ricoperto di un tipo dalle proprietà analoghe e dal notevole spessore. La sua teoria è corroborata dal fatto che il muco presente in un'esemplare di A. clarkii che ha vissuto ben 5 mesi separatamente da un anemone denotava uno spessore analogo a quello di un'esemplare che ha condotto la propria vita racchiuso permanentemente tra i tentacoli del suo ospite. Secondo Lubbock, l'apparato difensivo dell'anemone è in grado di discernere la mucosa cosparsa sul suo corpo da quella che impregna il corpo estraneo, dunque, quando individua le proteine aliene fa scattare le proprie misure di sicurezza per neutralizzare l'intruso.
In virtù di una morfologia chimica peculiare (radicalmente differente dagli altri Pomacentridi che non vivono in simbiosi con gli anemoni marini), A. clarkii è quindi in grado di sviluppare un muco protettivo che non viene identificato dall'anemone Stichodactyla haddoni come estraneo.

Durante la crescita, A. clarkii è soggetto a graduali cambiamenti della livrea: la colorazione si scurisce progressivamente con l'evolversi dello sviluppo, anche se alcuni esemplari giovani possono già sfoggiare una colorazione corporea scura.

I pesci, che denotano una colorazione nera ad eccezione della pinna caudale e delle classiche strisce bianche, vivono nelle acque dell'Oceano Indiano orientale.

Esemplari di età semi adulta di Amphiprion frenatus non evidenziano una seconda fascia sottile bianca in corrispondenza dei fianchi (a differenza dei pesci più giovani).

Sussistono differenze di stampo morfologico e cromatico tra i maschi e le femmine di Amphiprion ocellaris. Le femmine sono più voluminose (i maschi sono più snelli e denotano un tasso di crescita palesemente inferiore) e palesano un'angolatura della seconda fascia bianca più ampia rispetto a quanto visto per il maschio. In questa specie è piuttosto evidente il dimorfismo sessuale.

A. percula è strettamente affine a A. ocellaris, sebbene esistano ovviamente le consuete differenze: A. percula sfoggia una colorazione nera più intensa negli spazi esistenti tra le fasce bianche, e una pinna dorsale più bassa, caratterizzata dalla presenza di un numero inferiore di raggi duri (per la precisione uno in meno).

Negli Amphiprion perideraion 2 connotazioni rispettivamente di ordine cromatico e morfologico differenziano gli esemplari maschili dai femminili: una sottile linea arancione, sviluppatasi attraverso la parte molle della pinna dorsale e lungo la parte superiore e inferiore della pinna caudale, caratterizza esclusivamente il maschio; la femmina è connotata da fattezze maggiormente corpulente rispetto alla controparte maschile.

Negli Amphiprion bicinctus sussistono differenze di carattere cromatico tra gli esemplari di diverse età: i pesci giovanissimi (lunghi circa 11 mm) hanno una livrea scura decorata da 3 fasce verticali bianche posizionate in altrettanti punti diversi (una nell'area posteriore all'occhio, una sui fianchi e l'ultima in corrispondenza del peduncolo caudale), mentre le fasce posteriori si sviluppano sino alla pinna dorsale e alla parte iniziale di quella caudale; i pesci giovani-adulti si vedono gradualmente privati della colorazione scura in favore di una marroncina o arancione e perdono anche la fascia che ricopre il peduncolo caudale; gli esemplari totalmente sviluppati mantengono la fascia centrale sui fianchi ma ne perdono la diramazione che si estendeva fino alla pinna dorsale.

In fine per gli Premnas biaculeatus si a una diminuzione di spessore delle fasce scure e la progressiva sparizione delle tonalità nerastre nelle pinne proporzionalmente al livello di crescita dei pesci.

Il pesce pagliaccio, e precisamente la specie Amphiprion ocellaris, è diventato il protagonista di una produzione in animazione digitale della Disney, intitolata Alla ricerca di Nemo, volta soprattutto alla sensibilizzazione di chi compra un pesce, senza dargli in seguito le adeguate cure, trattandolo come se fosse un giocattolo. Il film non si è dimostrato particolarmente efficace. Le vendite dei pesci per "l'acquariofilia d'arredamento" ed in particolare dei pesci pagliaccio sono aumentate provocando così un aumentato numero di morti tra gli stessi.