L'esposizione con il flash

04.10.2013 12:07

Alcuni subacquei sottovalutano l’acquisto di un flash esterno per la fotocamera compatta per la mancanza di un controllo automatico sullo stesso. Sbagliano!!! E’ infatti possibile ottenere ottimi risultati controllando manualmente i parametri dell’esposizione.

L’esposizione ossia la corretta quantità di luce da far giungere al sensore, come abbiamo visto nell’articolo “Tempi di posa e diaframmi”, è data principalmente da due parametri:

  • Tempo di scatto (t)
  • Diaframma (f).

Questi due parametri, sono inversamente proporzionali tra di loro e la corretta esposizione è data dalla coppia tempo/diaframma (t/f) appropriata per quella data scena.

Con un sistema “Automatico”, sarà la cellula esposimetrica interna alla macchina, a provvedere alla corretta valutazione di questi abbinamenti, mentre in un uso in “Manuale” saremo noi a dover effettuare i giusti abbinamenti.

Il corretto valore di diaframma (f), per una fotografia scattata con l’ausilio di un flash,  è dato dal Numero Guida (ng) dell’illuminatore fratto la distanza fra noi e il soggetto:

ng/d = ƒ

Ad esempio, avendo a disposizione un flash subacqueo con un ng ipotetico uguale a 8 e il soggetto a circa 1 m di distanza, la formula diventa: ng 8/1 m = f 8. Detto questo possiamo senz’altro affermare che il diaframma corretto a una distanza di 2 metri sarà f4 e quello a 50cm sarà f14.

Appreso questo semplice concetto vediamo come poter scattare delle belle foto mantenendo anche la luminosità dell’ambiente circostante o la corretta esposizione dell’acqua illuminata da un raggio di sole che arriva dalla superficie. Per far ciò dobbiamo adottare una tecnica che prevede l’uso del tempo di scatto (T), come valore corretto dell’esposizione per l’ambiente circostante, ed il relativo valore di diaframma (ƒ) per controllare l’emissione luminosa del flash.

IMG_0440.jpgQuindi ad esempio: fotografando uno oggetto sommerso incrostato dai coralli, volendo ottenere l’effetto di illuminare con i flash i coralli ed al contempo mantenere la luminosità ed i colori dello sfondo, applicheremo la regola.. Quindi, per ottenere la foto descritta si utilizzerà il tempo di scatto necessario per la corretta illuminazione dei coralli e un diaframma, leggermente più aperto per sovraesporre leggermente l’acqua sullo sfondo.

DSCN6102.jpg

Questa tecnica ci permette di controllare accuratamente la luminosità dello sfondo, così da poter creare effetti molto particolari, come ad esempio una caduta totale di luce dello sfondo, per far risaltare ancora di più il soggetto della foto. Questo si ottiene con un teleobbiettivo e con le giuste regolazioni di tempo e diaframma.

https://www.fotografareindigitale.com/wp-content/uploads/2012/09/strobe2.jpgIn conclusione vorrei sottolineare, nel caso si utilizzino due flash, che la loro potenza non va mai impostata sullo stesso valore. Vale la regola che uno dei due è il PRINCIPALE, tranne alcune eccezioni, e l’altro è il SECONDARIO che può fungere da schiarita o da controluce a seconda delle nostre necessità. Quindi, nel caso lo si voglia utilizzare come schiarita il suo valore di potenza dovrà essere di circa la metà rispetto al principale o, nel caso di pari potenza, allontanato del doppio della distanza rispetto al principale. Nel caso lo si voglia utilizzare come controluce la sua potenza andrà aumentata del doppio rispetto al principale o, se possibile, avvicinato della metà della distanza rispetto al principale.

Di seguito due foto con i due diversi utilizzi del flash secondario.

Ricordiamoci, comunque, che il N.G. ottenuto utilizzando due lampeggiatori equivale alla radice quadrata della somma dei quadrati dei loro due NG. Per due lampeggiatori con NGS 8 si ha dunque:√ (64 + 64) = 11.31 e non 16 come si potrebbe erroneamente pensare; quindi nel caso di diaframma impostato a ƒ16 si avrà una buona esposizione del soggetto illuminato dai flash.