Il Mostro di Termoli

18.12.2012 08:16

Svelato il mistero sullo scheletro della strana creatura ritrovata sul litorale Termolese:

"Non ci sono dubbi, si tratta di uno squalo, probabilmente uno squalo elefante, anche se la mandibola staccata rende impossibile stabilirlo con certezza a distanza".

Il professor Notarbartolo di Sciara, massima autorità in fatto di biologia marina e grande conoscitore dei vertebrati acquatici, chiarisce l’identità della carcassa scoperta sulla spiaggia di RioVivo, nei pressi del porto turistico. La notizia, data in anteprima da Primonumero.it, ha acceso la curiosità di migliaia di lettori e innescato un pellegrinaggio con macchine digitali per immortalare la strana creatura spiaggiata.

Il professore – docente di Scienza e politica di conservazione della biodiversità marina all’Università degli Studi di Milano e presidente dell’Istituto di ricerca Tethys – ha osservato attentamente le immagini e visto il video che mostra la grande carcassa sulla sabbia, fornendo il suo responso. «E’ uno squalo, non ci sono dubbi. Purtroppo mancano le mandibole che dovrebbero consentire di identificarne anche il tipo».

Il professor Notarbartolo Di Sciara, però, una idea ce l’ha, e rende ancora più interessante la scoperta fatta da Marco Laviano, un giovane termolese che si è imbattuto venerdì mattina nella “cosa” seppellita da alghe mentre stava facendo scorazzare il cane sul bagnasciuga, fra i rifiuti che invadono l’arenile di RioVivo. «Potrebbe essere uno squalo elefante – spiega l’esperto di biologia marina -, specie presente nel Mediterraneo e protetta».

Dopo lo squalo balena, lo squalo elefante è il pesce più grande al mondo. La sua lunghezza, normalmente è dell’ordine dei 9 metri per i maschi e 8-9 metri per le femmine, ma può anche raggiungere i 12 metri, mentre il peso può arrivare sino alle 10 tonnellate. L’esemplare di Termoli, ha innescato un intenso pellegrinaggio sulla spiaggia fra curiosi attrezzati con macchine digitali e smartphone che hanno sfidato il freddo e il vento gelido pur di immortalare il ‘mostro’, sarebbe dunque un cucciolo di squalo elefante. In ogni caso è auspicabile che la Capitaneria di Porto, competente sul demanio, avvii – prima della rimozione della carcassa e del suo trasferimento nell’inceneritore - gli accertamenti in grado di fugare ogni dubbi.

Il fatto che lo squalo elefante sia una specie in via di estinzione, e l’elevata probabilità che l’esemplare in decomposizione a Termoli sia proprio quello, rendono necessari accertamenti ulteriori.

 

Fonte:

https://www.primonumero.it