Diabete sommerso

08.10.2012 08:38

Pazienti in immersione per ottenere il brevetto e sconfiggere la malattia

 “I pazienti diabetici, in particolare quello di “tipo 1”, sono stati generalmente esclusi dal partecipare ad attività come le immersioni, nel corso delle quali una improvvisa perdita di coscienza potrebbe portare a conseguenze ben peggiori: difficoltà che se gestite determinano una maggiore autostima del paziente che in questo modo, affrontando le difficoltà, riesce a “vivere” in maniera più “leggera” anche la malattia”, spiega Giancarlo Tonolo, direttore del Servizio di Diabetologia dell’Asl di Olbia.

Per questo motivo sabato 6 e domenica 7 ottobre 2012 il personale del Servizio di Diabetologia della Asl di Olbia, con la collaborazione dell’associazione scientifica Janasdia onlus e al Porto San Paolo Dive Center, hanno effettuato delle immersioni con pazienti diabetici tipo 1, quindi insulina dipendenti, e in terapia insulinica intensiva (dalle 3 alle 5 iniezioni di insulina al giorno).

Le persone con diabete non potrebbero fare attività subacquea perché immergendosi a -18 metri c’é il rischio di ipoglicemia: gli studi di questi ultimi anni hanno però dimostrato che coi giusti accorgimenti queste criticità sono facilmente gestibili. Favorendo l’attività subacquea “in sicurezza” vogliamo migliorare la qualità di vita dei diabetici che imparano a gestire, in autonomia e in un ambiente impegnativo come il mare, questa malattia, arrivando così ad accettarla maggiormente. Con simili attività si va a lavorare maggiormente sull’autostima, oltre ad una maggiore confidenza che ciascun paziente arriva ad acquisire con le tecniche di correzioni dell’insulina, utili a garantire una glicemia ottimale, anche durante l’attività sportiva, come le l’immersioni”, aggiunge Tonolo.

Nella giornata di sabato 6 ottobre nelle acque tra Molara e Tavolara è in programma la parte teorica del corso e le prime immersioni in “acque protette”, mentre la giornata di domenica 7 ottobre è stata interamente dedicata alle immersioni in acque libere e allo svolgimento dei test di apprendimento per il conseguimento del brevetto.

“I pazienti diabetici indosseranno un particolare device che permetterà loro di tenere monitorizzati la concentrazione corporea di glucosio minuto per minuto. Questo consentirà di valutare in tempo reale l’idoneità ad ogni immersione, evitando in questo modo eventuali situazioni di iperglicemia o di ipoglicemia”, spiega Tonolo. “Con questa strumentazione sarà possibile valutare l’influenza dell’attività subacquea sul compenso metabolico glicemico”.

 

Allego il link per un .pdf del DAN sull’argomento:

Diabete ed Immersioni (AllertDiver DAN)

 

Fonte:

IlGiornaleDiOlbia.it