Computer subacqueo

05.04.2012 15:53

Un computer subacqueo è un computer usato da un subacqueo per misurare vari parametri durante un'immersione subacquea allo scopo di  poter calcolare i tempi per una risalita sicura evitando la malattia da decompressione (MDD).

I computer subacquei si concentrano sullo stesso problema affrontato dalle tabelle di decompressione, ma sono in grado di calcolare continuamente la pressione parziale dei gas inerti nel corpo, basandosi sulla profondità e sul profilo di immersione del subacqueo. Dal momento che i computer subacquei misurano automaticamente questi dati si riduce la necessità di portare con sé un orologio subacqueo e un profondimetro, e soprattutto possono avvisare il sub di un'eccessiva velocità nella risalita e di eventuali tappe di decompressioni mancate (Ricordo però che è raccomandato, anzi vietato, ai sub ricreativi uscire dalla curva di sicurezza..). Misurando la pressione calcolano i tempi di saturazione dei tessuti corporei con diversi algoritmi di calcolo, per lo più partendo dal metodo di Haldane, e forniscono indicazioni essenziali per immergersi in sicurezza.

I computer sub sono diventati un must per molti sub e in alcune località il loro utilizzo sta diventando obbligatorio. Il motivo del loro successo è interessante soprattutto per la subacquea ricreativa in quanto sostituiscono i laboriosi calcoli necessari dalle tabelle e permettono al sub di godersi maggiormente l’immersione in sicurezza.

Storia

Il primo computer subacqueo analogico, detto decompressometro o bend-O-meter, venne costruito dalla ditta SOS nel 1959 su progetto De Sanctis - Alinari. Fu successivamente commercializzato anche da varie ditte di attrezzature subacquee come Scubapro, Cressi etc. nel 1972. Il suo funzionamento era piuttosto semplice: una camera d'aria riempita di gas, incapsulata all'interno di un piccolo alloggiamento e collegata tramite una membrana di ceramica porosa (che simulava i tessuti), la cui pressione veniva misurata da un manometro che indicava poi le tappe di decompressione.

Molti altri decompressometri vennero in seguito commercializzati, ma vennero poi messi da parte con l'avvento dei computer elettronici. I primi esempi di computer subacquei per le immersioni sportive furono il Hans: Hass DecoBrain e lo Orca Edge nel 1979.

Funzionalità

I computer subacquei moderni possono fornire svariate informazioni attraverso un display LCD, le essenziali sono 4:

  • profondità;
  • profondità massima raggiunta;
  • tempo rimanente alla profondità corrente per un'immersione senza tappe di decompressione;
  • durata dell'immersione.

 Molti modelli dispongono inoltre di altre informazioni, che a seconda del modello possono essere veramente tante, fra cui:

  • tempo richiesto per le tappe di decompressione;
  • temperatura dell'acqua;
  • velocità di risalita;
  • profilo d'immersione (di solito non visualizzabile direttamente ma solo dopo un collegamento con un personal computer);
  • calcolo di immersioni consecutive;
  • pressione del gas all'interno della bombola (se collegati alle bombole con sonde o fruste);
  • gestione di varie miscele;
  • stima del tempo di fondo rimanente in base al consumo medio;
  • CNS accumulati (tossicità dell’ossigeno);
  • log book che registrano i dati delle immersioni precedenti;
  • frequenza cardiaca (misurata tramite lettori a fascia toracica);
  • direzione (tramite bussole elettroniche);
  • giochi, inseriti in quelli più tecnici per passare il tempo durante lunghe soste di decompressione, magari nel blu..

 

Avvisi sonori e visivi

Molti computer subacquei sono dotati di segnali acustici e visivi (luci) per avvisare il sub nel caso di:

  • velocità di risalita eccessiva;
  • tappe di decompressione mancate;
  • superamento della profondità massima;
  • superamento della soglia di tossicità dell'ossigeno;
  • uscita dalla curva di sicurezza;
  • arrivo alla quota cambio miscela;
  • raggiunta riserva della miscela.

Funzionamento

Esempio di un profilo di immersione subacquea prodotto dal software di un computer subacqueo.

I computer subacquei moderni non sono altro che computer a batteria racchiusi da un guscio stagno. Questi monitorizzano continuamente il profilo d'immersione. Tutti i computer subacquei misurano la pressione circostante per calcolare la pressione parziale dei gas all'interno dei tessuti umani. I modelli più avanzati (o i più attuali) includono anche ulteriori informazioni quali la temperatura dell'acqua o la pressione all'interno della bombola.

I computer utilizzano poi il profilo e un algoritmo di decompressione per stimare la pressione parziale dei gas inerti che devono essere espulsi dai tessuti. Basandosi su questi calcoli, il computer stima l'eventualità di una risalita diretta o, piuttosto, di una salita con una o più tappe di decompressione.

Alcuni algoritmi utilizzati sono: l'algoritmo Buhlmann, il modello a multi-tessuto (in inglese Multi-Tissue Model), il modello a permeabilità variabile e sovente il Reduced Gradient Bubble Model (o RGBM).

La maggior parte dei computer è in grado di prevedere una decompressione sicura anche in caso di immersioni in altitudine, che necessitano di una risalita più lenta che a livello del mare, grazie alla misura della pressione atmosferica prima dell'immersione. Inoltre, nel caso che il subacqueo debba viaggiare prima o dopo un'immersione, e in particolare nel caso di un viaggio aereo, si dovrà portare con se il computer. Il computer così potrà mantenere monitorata la reale situazione, a livello di bolle, presente nei tessuti.

Usi particolari

Alcuni computer sono in grado di calcolare le tappe di decompressione anche per gas differenti dall'aria, come il nitrox, l'ossigeno puro, il trimix o l'eliox.

La maggior parte dei computer esegue i calcoli relativamente ai set SCUBA a 'circuito aperto', dove le proporzioni dei gas sono costanti. Altri computer sono pensati appositamente per i rebreather a 'circuito chiuso'.

Precauzioni

La semplicità d'uso dei computer subacquei ha, però, esposto i sub ad altri rischi. Consentendo di effettuare immersioni complesse con poca pianificazione possono portare il subacqueo a superare le proprie capacità e la propria esperienza, mettendolo in situazioni difficili.

Molti computer hanno numerose opzioni, menù e svariati modi operativi, che sono controllati spesso da piccoli bottoni frontali o laterali. Il subacqueo dovrebbe quindi impratichirsi nell'uso del proprio computer con immersioni semplici e sicure prima di affrontarne di più impegnative.

Per motivi di sicurezza anche nei manuali di istruzione viene raccomandato di pianificare accuratamente l'immersione, nei limiti delle tabelle di decompressione, in modo da aumentare il margine di sicurezza, e di programmare ed effettuare comunque una sosta di sicurezza nel caso che il computer non funzioni.

Differenti marche e modelli usano algoritmi di decompressione e parametri di sicurezza differenti. Alcuni usano modelli di decompressione conservativi e altri più aggressivi. Il problema principale nel realizzare algoritmi per questi computer è che l'assorbimento (e il rilascio) dei gas sotto pressione nel corpo umano non è uguale per tutti e anche se i moderni modelli sono tarati in maniera ‘ultra-conservativa’, non è detto che un particolare soggetto in particolari situazioni possa comunque subire incidenti. Il rischio dipende sempre anche da fattori fisiologici, dall'allenamento e dalla salute del singolo subacqueo.

Un subacqueo che voglia ridurre al minimo il rischio di una malattia da decompressione deve tener conto di molte norme precauzionali, a volte suggerite anche durante la didattica subacquea nei primi corsi:

  • usare un computer con un modello di decompressione conservativo;
  • effettuare tappe di decompressione addizionali durante un'immersione profonda (pratica recentemente messa in discussione da più didattiche);
  • risalire lentamente;
  • effettuare sempre una sosta precauzionale (a 5 m per 3 min.);
  • affidarsi sempre al computer più conservativo della coppia;
  • intervallare il più possibile le immersioni.

Manutenzione

La manutenzione dei computer è affidata ai centri di assistenza autorizzati, gli utilizzatori si possono limitare alla pulizia e stoccaggio in contenitori antiurto per i viaggi e in luoghi asciutti e non sotto il diretto irraggiamento solare per la conservazione casalinga.