Come scegliere la muta subacquea

08.11.2012 08:22

La muta subacquea rappresenta lo strumento a disposizione dei subacquei per proteggersi dal freddo, il cui sintomo più evidente è un senso di fatica eccessiva alla fine dell'immersione, fatica che produce inevitabilmente un calo della motivazione.

La protezione termica offerta da una muta umida è fortemente influenzata dalla sua vestibilità, dal suo spessore, dalla qualità del suo neoprene, dalla profondità dell'immersione, per via dello schiacciamento del neoprene, e dalla temperatura dell'acqua. La muta da immersione assolve principalmente ad una funzione di protezione termica, ma anche meccanica di difesa da contatti indesiderati con agenti urticanti o taglienti.

Esistono però in commercio una grande quantità di mute in relazione al luogo in cui verranno utilizzate, alla temperatura dell'acqua a cui verranno sottoposte, al tipo di immersione che ci si appresta a svolgere, ecc...

Si è portati a pensare che la muta non metta in contatto il corpo con l'acqua e questo è in parte vero in quanto esistono mute completamente stagne ma le più diffuse sono sicuramente quelle denominate "umide" che conferiscono un certo isolamento che permette un rilascio rallentato del calore corporeo, aumentando quindi la permanenza in acqua. Questa guida vuole essere quindi una panoramica sui tipi di muta esistenti e sui criteri in base ai quali dovremmo scegliere quella più adatta alle nostre esigenze.

Mute Umide

Questo tipo di mute sono in prevalenza formate da un materiale chiamato neoprene (mescola di gomma sintetica nella quale, durante il processo di fabbricazione, vengono iniettate delle bolle di gas che lo rendono morbido, spugnoso e coibente) che riduce lo scambio di calore e mantiene un ottima vestibilità. Il neoprene ha una capacità isolante strettamente legata al suo spessore ma non solo. Una muta spessa non è di per sé coibente se non veste bene. Vestire bene significa che non deve creare sacche d’aria, deve essere cioè come una seconda pelle, senza costringere alcuna parte del corpo. Da non trascurare inoltre la qualità del materiale usato nella confezione e la cura posta nella sua realizzazione.

Lo spessore del materiale determina anche la tipologia della muta e le più comuni sono 3-5-7 millimetri. Chiaramente maggiore è lo spessore maggiore sarà la sua risposta termica e quindi andrebbero utilizzate mute più sottili per mari caldi e più spesse per i mari più freddi.

Altra caratteristica molto importante è la fodera che è anche uno dei principali fattori di costo del foglio di neoprene usato nella realizzazione della muta. Alla fodera sono legate molte caratteristiche funzionali del prodotto finito.

  • Antitaglio (conferiscono robustezza e resistenza alle abrasioni; costose)
  • Nylon (le più comuni ma anche le meno pregiate; economiche ma molto dipendenti dal tipo di nylon impiegato)
  • Lycra (pregiata per i colori che può conferire al neoprene; elastica ma delicata; costosa)
  • Ultrastretch, Supratex, e similari (fodere che si estendono in tutte le direzioni e conferiscono alla muta in neoprene una elasticità superiore; molto costose e non sempre adatte a tutti gli usi)
  • Plush e similari (fodere termiche che dovrebbero conferire maggiore protezione; economiche e con caratteristiche lontane da quanto dichiarato)

Nella scelta del modello più adatto, dobbiamo valutare quale sarà il tipo di utilizzo prevalente. Non esiste in assoluto un materiale ideale, ma solo il più adatto per certe condizioni.

E' possibile inoltre associare altri indumenti per diminuire la dispersione termica come ad esempio i sottomuta. Questi ultimi solitamente non raggiungono spessori importanti e possono essere utilizzati all'occorrenza. Le mute possono essere monopezzo o composte da giacca e pantalone e la differenza sostanziale sta nella facilità di vestizione (a favore delle monopezzo) e nella presenza o meno di cerniere (la cerniera favorisce scambi d'acqua). Chiaramente le mute acquistate devono avere la nostra taglia perché se troppo grandi favorirebbero un ricircolo d'acqua eccessivo, mentre se troppo strette impedirebbero i movimenti e la respirazione. Ricordate inoltre che maggiore è lo spessore della muta maggiore sarà la spinta di galleggiamento che andrà compensata con la corretta quantità di zavorra.

Guardiamo ora con attenzione i particolari e cerchiamo di distinguere quelli utili da quelli inutili:

  • Le ginocchiere o rinforzi alle ginocchia allungano considerevolmente la vita utile della muta.
  • Le bordature in tessuto in corrispondenza di giacca, salopette ecc. sono sinonimo di qualità e cura.
  • Gli inserti in materiale ad alta elasticità sono molto funzionali (se poi la muta è tutta in tali materiali molto meglio).
  • Le cerniere delle umide è meglio che siano in plastica.

Esistono mute utilizzate per specifiche attività come la pesca sportiva in apnea. In questo caso gli accorgimenti a cui prestare attenzione durante la scelta aumentano. Per prima cosa è consigliato utilizzare mute in due pezzi che essendo sprovviste di cerniera evitano fastidi durante la capovolta d'immersione. Hanno solitamente colori utili al mimetismo e si consiglia di scegliere la trama che si accosti il più possibile al tipo di fondale in cui andremo ad operare. Le mute d'apnea sono di solito provviste di una protezione posta al centro del petto per facilitare il caricamento del fucile.

Facciamo ora uno schemino riassuntivo dei vari tipi di mute in commercio:

Muta due pezzi (giacca e pantalone)

Destinazione d’uso: subacquea e apnea

Giacca senza cerniera

Subacquea e apnea (l’assenza di cerniere agevola la ventilazione ed i movimenti; di contro la vestizione richiede pratica; protezione termica elevata per la riduzione delle infiltrazioni d’acqua)

Giacca con cerniera (al viso o sternale)

subacquea (la cerniera agevola la vestizione ma rende la muta meno calda; cerniera significa infiltrazioni d’acqua)

Pantalone (salopette o vita alta)

La salopette è più indicata per l’subacquea mentre la vita alta è preferibile per l’apnea; si tratta ovviamente di gusti personali

Spessore (da 2 a 10 mm)

Gli spessori più elevati sono preferibili per l’subacquea in quanto offrono maggiore protezione termica ma minore libertà di movimento. Di contro l’apnea richiede mute più sottili in quanto si privilegia la libertà di movimento anche se a discapito della confort.

 

Semistagna

Destinazione d’uso: subacquea

La muta

Monopezzo con cerniera dorsale; pessima la soluzione con cerniera anteriore diagonale; vestizione veloce e comoda

La cerniera

BDM in metallo se vogliamo che duri nel tempo. In tecnopolimero garantisce una migliore tenuta.

Spessore 7mm

Inutile considerare spessori diversi; essendo un monopezzo, la protezione termica è garantita solo con uno spessore di 7mm

Considerazioni importanti

La semistagna è sempre una muta umida; la vestibilità deve essere aderente; è più calda perché grazie alla cerniera stagna limita il ricambio d’acqua interno

 

Consigli per la scelta: apnea

 

Se decidiamo di avvicinarci all’apnea suggerisco di rivolgere l’attenzione alla classica due pezzi in uno spessore massimo di 5mm (salvo considerare impieghi invernali).

Se abbiamo intenzione di praticare l’attività solo in periodo estivo allora optiamo per una 3mm, magari in neoprene ultrastretch. Con tale soluzione avremo realmente una seconda pelle con una facilità di vestizione eccellente.

Discorso a parte merita la 5mm. Il maggior spessore del neoprene penalizza leggermente l’elasticità. Ma l’inconveniente si risolve con il classico ultrastretch o con il neoprene a cellula aperta (“spaccato foderato”). Mentre nel primo caso la fodera sarà morbidissima, nel secondo avremo solo una fodera esterna; l’elasticità del capo è garantita.

Scarterei decisamente il liscio/spaccato come soluzione per motivi di praticità e robustezza.

Generalmente inutili le guarnizioni stagne poiché la tenuta all’acqua è legata semplicemente alla aderenza del capo (occhio alla taglia quindi).

 

Consigli per la scelta: subacquea

 

Consideriamo il periodo dell’anno ed il luogo in cui ci immergeremo!

No deciso a spessori inferiori ai 5 mm per i nostri mari: il freddo toglie comfort ed è un pericoloso nemico.

Se optiamo per la due pezzi teniamo ben presente che la soluzione senza cerniera è più calda anche se meno comoda da indossare. Se proprio non riusciamo o non vogliamo fare a meno della cerniera, aumentiamo leggermente lo spessore o consideriamo l’acquisto di un sottomuta in neoprene.

Se invece vogliamo una soluzione unica per tutto l’anno orientiamoci verso la semistagna. Sarà sempre una muta umida ma è molto pratica e veloce da indossare. Con l’autorespiratore è raro sentire subacquei che si lamentano per l’eccessivo calore in acqua, fra l’altro in caso basterà fare entrare un po’ di acqua fresca, al bisogno, allargando un po’ il collo. In profondità non incontreremo mai temperature molto elevate; inoltre è piacevole fare lunghe immersioni senza brividi. La cerniera stagna non ostacola i movimenti in acqua, soprattutto se preformata nel montaggio.

Il monopezzo è in sé una muta completa se si aggiunge il cappuccio. Ideale per immersioni estive.

Il corpetto con cappuccio incorporato va bene per lo snorkeling estivo.

Il classico monopezzo con cappuccio incorporato è stato considerato per ultimo in quanto è una tipica muta per brevi immersioni estive senza versatilità alcuna. Destinato a scomparire dal mercato.

 

In negozio

 

Ci siamo fatti un’idea di cosa ci occorre in relazione alle nostre esigenze. Rechiamoci in un negozio specializzato e lasciamoci consigliare ed illustrare le possibili soluzioni ai nostri bisogni. Ovviamente non perdiamo di vista le linee guida per la scelta della muta adatta a noi! Sarà un’occasione per valutare anche la serietà professionale del nostro interlocutore.

Riepilogo:

  • spieghiamo al negoziante cosa dobbiamo fare con la muta
  • visioniamo i diversi modelli/soluzioni proposti
  • valutiamone i materiali e le finiture (prima parte)
  • misuriamo vari modelli
  • selezioniamo quelli che meglio calzano
  • trovata la nostra muta valutiamo anche l’estetica

 

LA MUTA STAGNA

Questa tipologia di mute vengono solitamente impiegate per mari o laghi molto freddi o da professionisti che devono lavorare immersi per ore, ma anche da chi preferisce avere sempre il massimo confort termico. Le stagne sono dotate di polsini e collari, in lattice o neoprene liscio, che evitano l'ingresso d'acqua ma spesso non proteggono dal freddo e per questo il sub deve vestirsi adeguatamente. Le mute stagne sono dotate di valvole per l'espulsione o l'immissione di aria e poiché variano l'assetto è consigliabile utilizzarle solo dopo aver frequentato un corso specifico.

 

Perché usare la muta stagna

Il comfort è il desiderio di ogni subacqueo. Quando un subacqueo si immerge al di fuori della propria personale zona di comfort, gradualmente il piacere dell'immersione diminuisce. Una delle principali cause di questo calo di comfort è sicuramente il freddo.

E' altrettanto vero che ciascun subacqueo ha una differente zona di comfort in relazione alla sua maggiore o minore tolleranza allo stress indotto da cause esterne. Tuttavia è indubitabile che un subacqueo che si immerge con una muta umida ha una zona di comfort molto più limitata.

Fondamentalmente una muta stagna assolve al compito di mantenere il corpo asciutto, mentre la protezione termica viene demandata ad uno specifico sottomuta. Esistono peraltro anche mute stagne che offrono una discreta protezione termica grazie al materiale impiegato per la realizzazione.

Occorre tuttavia notare che il freddo non influisce solo sulla motivazione, ma anche sulla velocità di saturazione e desaturazione dell'azoto contenuto nella miscela gassosa respirata secondo la legge di Henry (la solubilità di un gas in un liquido in funzione della temperatura). Ne consegue che effettuare un'immersione a temperatura costante, sicuramente influisce sulla sicurezza (uno dei motivi per i quali è praticamente obbligatorio questo tipo di muta per le immersioni tecniche) in quanto il modello matematico adottato dalle tabelle di decompressione sarà più aderente alle reali condizioni in cui l'immersione stessa si è svolta.

L'immersione con la muta stagna è semplicemente un modo diverso di fare immersione. Significa condurre immersioni più piacevoli e più sicure. Significa meno stress e più comfort termico, in quanto quello di movimento viene molto penalizzato, soprattutto con i modelli in neoprene.

 

I materiali

 

Le mute stagne si dividono in due grandi famiglie: mute in tessuto e mute in neoprene.

Sono mute in tessuto  tutte quelle mute realizzate in: trilaminato, poliuretano, trilaminato di poliestere, poldura, bilaminato, ecc..

Sono mute in neoprene quelle realizzate con... neoprene.

A queste due famiglie se ne aggiunge una terza: le mute in neoprene precompresso e le mute in neoprene a cellule rotte. Sono mute dell'ultima generazione che grazie all'impiego di materiali relativamente nuovi, cercano di cogliere gli aspetti positivi delle mute in tessuto e di quelle in neoprene.

Vediamo in sintesi le csubacqueatteristiche di queste tre famiglie di mute.

 

Mute in tessuto:

  • leggere e facili da asciugare
  • nessuna protezione termica
  • facili da riparare
  • molta libertà di movimento a secco
  • scarsa idrodinamicità

 

Mute in neoprene:

  • pesanti e difficili da asciugare
  • protezione termica in funzione dello spessore
  • non facili da riparare
  • scarsa libertà di movimento a secco
  • discreta idrodinamicità

 

Mute in precompresso:

  • pesanti e difficili da asciugare
  • ottima protezione termica se paragonata allo spessore
  • non facili da riparare
  • buona libertà di movimento a secco
  • ottima idrodinamicità

 

Mute in neoprene a cellule rotte:

  • pesanti e difficili da asciugare
  • scarsa protezione termica
  • difficili da riparare
  • buona libertà di movimento a secco
  • ottima idrodinamicità

 

Linee guida per la scelta

 

Le mute in tessuto hanno dalla loro una grande praticità di utilizzo, soprattutto fuori dall'acqua.

Le mute in neoprene sono calde in acqua, ma non molto pratiche da gestire per i loro ingombri, per il loro peso e per la difficoltà nell'asciugarsi.

Le mute in precompresso esprimono le loro migliori doti in immersione ove consentono idrodinamicità (taglio meno abbondante), protezione termica e robustezza; tuttavia finita l'immersione emergono il peso, la difficoltà nell'asciugarsi.

Le mute in neoprene a cellule rotte assomigliano molto alle mute in tessuto e come loro necessitano di sottomuta; in acqua tuttavia offrono grande comfort grazie al loro taglio non abbondante; il prezzo da pagare in superficie è dato da peso e lentezza nell'asciugarsi.

Nella scelta del modello più adatto, dobbiamo valutare quale sarà il tipo di utilizzo prevalente. Non esiste in assoluto la stagna ideale, ma solo la stagna più adatta per certe condizioni.

Individuato il modello che meglio risponde alle vostre esigenze guardate a questi perticolari che si riveleranno estremamente importanti nell'uso pratico:

Taglia: Mai aderente. La stagna ha vestibilità comoda. La vestibilità andrebbe vista indossando lo stesso sottomuta che indosserete per le immersioni.

Stivaletto: No agli stivaletti enormi. Il buon stivaletto non blocca l'articolazione del piede, non costringe all'uso di pinne di taglia spropositata. E' piccolo e rinforzato solo dove serve: suola, tallone, punta.

Valvole: Carico e scarico devono essere montate con i relativi sottovalvola. La valvola di carico va sul petto o in posizione centrale o leggermente disassata. La valvola di scarico (automatica) va subito sotto il deltoide (spalla); l'automatismo del funzionamento richiede che la valvola di scarico si trovi nella parte più alta. Perchè fare movimenti inutili quali alzare il braccio piegando il gomito? Solo se le valvole saranno correttamente posizionate, l'uso sarà piacevole e naturale. No deciso a valvola di scarico su avambraccio.

Bretelle: Se la muta calza bene, a cosa servono? Pensate che delle bretelle veramente possano risolvere il problema originato da una taglia non corretta?

Nastratura: Una buona muta stagna è nastrata. La bandellatura interna è garanzia di tenuta nel tempo. Osservate in ogni caso la precisione della nastratura: avrete un'idea della cura posta nella realizzazione della muta. La nastratura può essere effettuata o con l'applicazione di un apposito nastro o con uno speciale sigillante polimerico.

Assistenza: Prima o poi avrete necessità di assistenza per la vostra muta stagna: valutate se chi vi vende la stagna è in grado di fornirvi direttamente l'assistenza. Vi immaginate rimanere un mese o più senza la stagna in inverno per una banale rottura di un collarino? I rivenditori non sono tutti uguali. Nel prezzo di acquisto, è compreso anche il servizio di assistenza.

Il costo: Una buona muta stagna non può essere economica!

 

Conclusioni

Spero, con questo articolo, di essere riuscito a dare una mano a chi si avvicina per la prima volta al nostro mondo. In definitiva non esiste la muta perfetta per tutte le immersioni e per tutti i livelli di "bravura" del sub.

Mi permetto di consigliare, a chi si vuole immergere nei nostri mari, un bella muta semistagna da 7 mm, è l'ideale per iniziare e con i giusti accessori permette un notevole campo di utilizzo. E' stata anche la mia prima muta con la quale ho fatto sia immersioni in Liguria a febbraio che a Sharm a giugno. Beh certo sono state 2 situazioni estreme, ma con: cappuccio, guanti, doppio calzarino e e sottomuta; in Liguria sono riuscito a fare immersioni da 30 min. A Sharm avevo solo la muta e ogni tanto allargavo il collare per fare entrare acqua fresca, ma io sono "caloroso", mia moglie con la stessa muta e i calzari stava "appena bene"...

Successivamente, con l'aumentare dell'esperienza, avremo anche più conoscenza delle nostre eseginze, in termini di confort termico e meccanico (movimento). Questo ci permetterà una scelta più mirata per acquistare altre mute. Questo vale anche per tutti gli altri componenti dell'attrezzatura, all'inizio è sempre meglio acquistare materiale di qualità ma non troppo complesso, per quello ci sarà tempo..