Jamie Pollack – l’angelo protettore degli squali.

29.08.2012 09:46

L'amore di Jamie Pollack per l'oceano è iniziato quando ha imparato ad immergersi 15 anni fa, nel 1993, quando dopo aver conseguito il brevetto, ha iniziato ad amare tutte le creature che vivono sotto il mare. Per 17 anni ha viaggiato per molti mondi subacquei ed ha visto la devastazione degli oceani.

La sua vita è cambiata dopo aver visto un film intitolato Sharkwater. In questo film, il pubblico è stato coinvolto in un viaggio che ritraeva la situazione degli squali e la loro distruzione. Da qui la decisione di lavorare per difendere questi fantastici dominatori dei mari diventando co-fondatore e direttore di Shark Angels, una organizzazione che si dedica a salvare gli squali. Gli Shark Angels sono un gruppo di persone in tutto il mondo, appassionate e che hanno a cuore gli squali.

Dal mese di ottobre 2009, ha lavorato come rappresentante dello "State of New York with the Pew Charitable Trusts" su un progetto per la riforma della pesca eccessiva nel Mid-Atlantic, il divieto di pesca con i palangari e per la conservazione globale. Tra i suoi obbiettivi c’è anche quello di mobilitare i leader delle comunità ed imprese per promuovere i cambiamenti ambientali, lavorando a stretto contatto con i membri del Congresso Americano.
Jamie è andata a scuola di pubblicità e graphic design alla Parsons School of Design" di Manhattan ed ha studiato arte alla "Hofstra University. Ha lavorato in questo ambiente come direttore artistico per 15 anni, acquisendo una preziosa esperienza nella costruzione e la creazione di strategie di marketing per i clienti nel settore finanziario, organizzazioni di vendita e non profit. E' in questo ruolo, che usa la sua esperienza e competenza nella progettazione grafica, per i social media, il branding e le strategie per le questioni legate al mondo marino. È possibile visualizzare alcuni dei suoi lavori sul suo sito web:

www.jamielynncreative.com

Jamie ora utilizza questa esperienza per promuovere il suo impegno per gli oceani.
Viaggia per il mondo per vedere e sperimentare la bellezza del mondo sottomarino. Il suo squalo preferito è il grande squalo bianco. Ama parlare degli squali e discuterne con chiunque sia disposto ad ascoltare. Il suo motto è: "gli squali mantengono un sano equilibrio nei nostri oceani ed abbiamo bisogno di loro”.

Shark Angels cosa fa?

"Purtroppo, nel corso degli ultimi venti anni, abbiamo assistito ad una estinzione di massa di questi silenziosi predatori oceanici ed alcune popolazioni di squali sono in calo del 90%. Solo quest’anno si pensa che saranno uccisi fino a 73.000.000 squali. Gli Shark Angels stanno provvedendo:

 

  • Difendendo gli squali e diventandone angeli custodi.
  • Condurre un movimento mondiale per salvare gli squali ed ispirare gli altri a fare altrettanto
    Alimentando il movimento attraverso una ricca serie di strumenti, di collaborazione e di istruzione.
  • Portare i problemi affrontati dagli squali all'attenzione della coscienza globale, attraverso i mezzi di comunicazione on-line.
  • Migliorare l'immagine degli squali, così da rimuovere uno dei principali ostacoli per la loro sopravvivenza.
    Promuovere e far conoscere gli squali ai giovani.
  • Andare a raccogliere i fondi  necessari.
  • Aumentare i loro sforzi di conservazione, lavorando insieme, uniti e coesi, per una passione positiva e per una comune missione.

 

Sfortunatamente, molti squali vengono cacciati fino all'estinzione. Circa il 90% di alcune specie di squali sono già stati spazzati via in diverse regioni del mondo, probabilmente negli oceani anche vicino a te.

Nel corso degli ultimi 50 anni, il massacro degli squali è aumentato del 400%, ed entro il 2017 si prevede che 20 specie di squali potrebbero estinguersi. Il 97-99% di alcune popolazioni regionali di specie come squali tigre, squali nel Nord Atlantico e squali martello sono andati perduti. Anche nelle riserve marine come Galapagos e Isole Cocos, dove gli squali sono apparentemente protetti, sono in realtà bersagli della pesca illegale. Non vi è alcun meccanismo di applicazione internazionale per far rispettare le leggi destinate a salvare gli squali. Gli squali sono lenti a riprodursi e non possono sopportare la pressione che c'è in atto. Nel 2009, l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha riferito che più di 1/3 di tutte le specie di squali sono minacciate di estinzione. Le specie più comunemente sfruttate sono considerati in pericolo, vulnerabili o quasi a rischio e i loro derivati sono spesso di provenienza illecita. Una grande percentuale della pesca degli squali in tutto il mondo è illegale, supportata dal mercato nero che arricchisce le organizzazioni criminali, soprattutto asiatiche. In particolar modo la richiesta di pinne di squalo, guidata principalmente dalla zuppa di pinne di squalo, continua a salire alle stelle e le popolazioni degli squali non riescono a tenere il passo con domanda. Negli ultimi 30 anni, il numero di persone che mangiano squali è passato da qualche milione nel 1980, a più di 300 milioni di oggi. La ricerca indica che ogni anno, le pinne di circa 73 milioni di squali, vengono raccolte e vendute, soprattutto per la cucina orientale (zuppa di pinne di squalo). Una grande percentuale di queste pinne provengono da squali come squali blu, mako, setoso, toro, martello e volpe. Per ottenere le pinne, i pescatori spesso praticano il finning in mare. Questo è un processo brutale che consiste nel tagliare le pinne dello squalo per poi gettarlo in mare dove muore dissanguato.

Diciamo di più: stiamo assistendo ad una decimazione di massa degli squali, pur sapendo che sono tra i membri fondamentali della catena alimentare e quindi di vitale importanza per la salute dei nostri oceani. La loro eliminazione può avere effetti disastrosi, in particolare sulla pesca e sule barriere coralline. Gli squali sono magnifiche creature intelligenti che si sono evolute negli oceani per oltre 400 milioni di anni, sono spesso fraintesi. La maggior parte delle nostre paure sono ingiustificate ed alimentate dai media e da qualche film anni ‘70. La maggior parte della gente non sa che si hanno maggiori probabilità di essere uccisi da punture di api o da un fulmine che da uno squalo. Nel 2008, solo quattro persone sono state uccise (il record) a causa di un morso di squalo e oltre 500 specie di squali, solo una manciata di specie (meno del 5%) sono state collegate a qualche incidente con l'uomo. Nel 99,9% dei casi l’animale ha scambiato il bagnante per una foca o altro. L’uomo non fa parte della catena alimentare degli squali!!!

Una delle lezione di base in ecologia dice:

“... la mancanza di squali colpisce la vita marina molto in basso nella catena alimentare e lo squilibrio che si crea innesca una serie di processi che favorisce la fioritura delle alghe, che soffocando i coralli, uccidono la barriera corallina."

Un ultimo esempio delle barbarie di cui è capace l’uomo, unico vero feroce e spietato predatore della terra:

Grazie alle ricerche per questo articolo, sono venuto a conoscenza dell'esistenza di una tecnica di pesca a dir poco incivile, in uso presso i pescatori dell'Isola di Réunion, un paradiso tropicale che si trova in pieno Oceano Indiano.

Paradiso per il turismo, ma non per i cani randagi dell'isola. I pescatori locali usano, infatti, cani e anche gatti come esche vive nella caccia allo squalo. Ai poveri animali vengono trafitti il muso o i tendini con degli enormi uncini usati come ami. Tenuti alle barche per mezzo di questi uncini, vengono gettati vivi in acqua. I loro movimenti frenetici e disperati attirano gli squali, che sono l'oggetto della pesca. Se sono fortunati, i cani verranno squartati e uccisi rapidamente dallo squalo, vittima anch'esso del terribile meccanismo, altrimenti la loro agonia si protrarrà indefinitamente.

Benché questo tipo di pesca spaventosamente crudele sia ampiamente bandito dalla legge, pare che i pescatori di Réunion non si preoccupino più di tanto del divieto. Per cercare di arginare il fenomeno, la Sea Shepherd Conservation Society ha bandito un premio di 1000 euro per il primo arrestato dalla polizia dell'isola ed un premio di 200 euro per tutti coloro che saranno arrestati successivamente. Nella pagina che dà accesso alla petizione sono presenti anche delle foto che mostrano un cane tratto in salvo, che si appresta ad essere operato da un veterinario, nel tentativo di liberarlo dall'uncino che gli trafigge il muso.

Il sito della Fondation 30 Millions d'Amis ha raccolto più di 300 000 firme per fermare questa pratica brutale. Del caso si è occupata anche l'attrice Brigitte Bardot, nota animalista. Un articolo di denuncia è presente sul sito di TGCom.

Cerchiamo tutti insieme di fare il possibile affinché questa barbaria abbia fine.

 

“Ciò che distingue il genere umano dal regno animale è che in quest'ultimo è sconosciuta la malvagità fine a sé stessa”.

Alessandro Morandotti, Minime, 1979/80

 

“L'uomo è l'unico animale che arrossisce, ma è l'unico ad averne bisogno”.

Mark Twain, Seguendo l'equatore, 1897

 

“Ci sono due cose che mi hanno sempre sorpreso: l'intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini”.

Flora Tristan