James Cameron nella Fossa delle Marianne

07.09.2012 08:07

Il regista canadese di Titanic e Avatar si è immerso fino a 11 chilometri di profondità per filmare il fondale e raccogliere campioni.

Alle 7.52 del mattino di lunedì 26 marzo 2012 (ora locale) - alle 23.52 ora italiana - James Cameron è arrivato, dopo aver compiuto un viaggio in verticale di circa undici chilometri, a toccare il fondo della Fossa delle Marianne, il punto più profondo dei mari terrestri: lo conferma la National Geographic Society. Alla stessa ora, dall'account twitter del regista arrivava questo messaggio: " Sono appena arrivato nel punto più profondo dell'Oceano Pacifico. Toccare il fondo non è mai stato così bello. Non vedo l'ora di condividere con voi ciò che vedo”.

L’operazione, realizzata grazie al National Geographic e al Jet Propulsion Lab della NASA, ha consentito di realizzare immagini e raccogliere dati e campioni che serviranno agli scienziati per capire meglio come funzionano le cose laggiù. Raggiungendo il fondo dopo una discesa durata 2 ore e 36 minuti, il regista ed esploratore di National Geographic ha comunicato al resto dell'equipaggio che attendeva trepidante in superficie: "Tutti i sistemi sono OK."

Il tutto è stato possibile grazie ad un sommergibile speciale appositamente realizzato, il Deepsea Challenger. Il mezzo è in grado di scendere a una velocità di 150 metri al minuto e di resistere a una pressione di più di 1,2 tonnellate per centimetro quadrato. Alla sua progettazione e all'organizzazione della missione hanno partecipato lo Scripps Institution of Oceanography, il Jet Propulsion Laboratory e l'Università delle Hawaii.

Le prime operazioni per valutare la profondità della Fossa delle Marianne, che si trova a est delle Filippine e a sud del Giappone, furono effettuate nei primi anni Cinquanta dal vascello Challenger II della Marina militare delle forze armate britanniche. La prima fossa individuata a circa 10.900 metri fu nominata Challenger Deep, in onore del vascello britannico. Nei decenni seguenti furono effettuate molte altre misurazioni per avere un dato più preciso sul punto più profondo, ora stimato intorno ai 10.994 metri sotto il livello del mare, con una approssimazione di 40 metri. La profondità toccata da Cameron a bordo del suo sommergibile Deepsea Challenger è di 10.898 metri.

Nel gennaio del 1960, il batiscafo Trieste della Marina militare statunitense (ma di fabbricazione italiana) raggiunse la fossa con due persone a bordo: l'oceanografo svizzero Jacques Piccard e l'ufficiale di Marina americano Don Walsh. Con loro sorpresa, in prossimità del fondale notarono l’esistenza di diverse forme di vita, come pesci e crostacei evidentemente abituati a vivere a quella profondità e alla enorme pressione. In seguito il fondale era stato raggiunto da due robot sottomarini, il giapponese Kaiko nel 1995 e l'americano Nereus nel 2009. Cameron non è stato quindi il primo uomo a raggiungere ed esplorare il Challenger Deep, ma in compenso è la prima persona al mondo ad aver effettuato l’impresa in solitaria.

Noto per aver realizzato film di enorme successo come Titanic e Avatar, Cameron ha partecipato al progetto anche per poter filmare le profondità della Fossa delle Marianne e realizzare un documentario. Il sommergibile era dotato di particolari telecamere per effettuare riprese tridimensionali, che consentiranno di realizzare video in 3D utili non solo per la divulgazione scientifica, ma anche per i ricercatori che potranno avere immagini più definite e precise per studiare l’ecosistema della Fossa.

Rannicchiato all'interno di un abitacolo angusto come quello dell'Apollo, il regista ha trascorso alcune ore a studiare un ambiente marino altrettanto alieno per l'uomo quanto quello della Luna. Fino a oggi, Cameron è una delle sole tre persone al mondo ad aver raggiunto questo luogo al largo di Guam, e l'unico in assoluto ad averlo fatto in solitaria.

A mezzogiorno ora locale (alle 4 del mattino in Italia) il sommergibile verticale di James Cameron è finalmente rispuntato in superficie nel Pacifico occidentale, riportando a galla il regista dal punto più profondo della Terra. Dopo un'ascesa di soli 70 minuti, più rapida del previsto quindi, il sommergibile di Cameron è rispuntato in pieno oceano, è stato individuato da un elicottero di proprietà di Paul Allen, cofondatore di Microsoft e amico di lunga data del regista di Avatar. Allen era sulla scena della storica immersione e twittava aggiornamenti in tempo reale a bordo del suo yacht, l'Octopus, che ha fatto anche da nave appoggio alla missione.

 

Come abbiamo già detto prima di rispuntare in superficie a circa 500 chilometri a sudovest di Guam, Cameron ha trascorso alcune ore sul fondo desertico esplorandone il paesaggio, raccogliendo campioni e girando immagini che nessun altro essere umano aveva mai visto prima.

Ora "il team scientifico è pronto per cominciare ad analizzare i campioni raccolti”, dice Hand della NASA.

I video in 3D girati durante tutto il periodo trascorso dal sommergibile sul fondo della Fossa delle Marianne non andranno solo a beneficio del pubblico di futuri film e documentari, che pure sono in programma.

"C'è un valore scientifico molto importante in questo tipo di immagini”, ha tenuto a sottolineare Cameron poco prima di immergersi. "Permettono di determinare la scala e la distanza degli oggetti in una maniera che sarebbe impossibile attraverso immagini bidimensionali".

Si calcola che sul fondo dell'Oceano Pacifico vivano 750mila specie marine non ancora forma mente catalogate dalla scienza, tre volte in più di quelle che si conoscono.

Tante persone hanno lavorato per mesi e anni intensamente per arrivare a questo punto", ha detto Bartlett, responsabile scientifico per il programma Challenge Deepsea. Già all'inizio di questo mese, durante un'immersione di prova nella Papua Nuova Guinea, Cameron ha riportato a galla alcune creature da una profondità di cinque miglia (8 chilometri). Animali mai visti, lunghi circa 17 cm, considerati "i più grandi anfipodi mai vista a quella profondità" come ha spiegato Bartlett. A quelle profondità nel Challenger Deep, però, è improbabile anche se non impossibile che Cameron possa aver trovato creature sgusciate. In quel caso si tratterebbe di una scoperta scientifica senza precedenti, che potrebbe aiutarci a conoscere un mondo ancora ignoto e ricco di segreti.

Scheda James Cameron l’esploratore subacqueo

Nel 2011 Cameron è stato nominato Explorer-in-Residence della National Geographic. Mentre lavorava al film “Titanic”. Cameron ha compiuto 12 immersioni sottomarine per visitare il famoso relitto due miglia e mezzo sotto l’Atlantico del Nord. Il successo tecnico di quella spedizione ha indotto Cameron a creare la Earthship Productions, che produce film sulla conservazione ed esplorazione degli oceani. Da allora il regista esploratore ha condotto sei esplorazioni, scritto uno studio forense sul sito del relitto del Bismarck e prodotto numerose immagini 3-D di profonde bocche idrotermali lungo la dorsale medio atlantica, la dorsale pacifica orientale e il Mare di Cortez. Cameron ha compiuto 72 immersioni sottomarine in profondità, tra cui 33 vicino al Titanic. Cinquantuno di queste immersioni sono state condotte all’interno dei sottomarini Mir russi fino a profondità di 3,03 miglia (4,87 km). I permessi per le ricerche scientifiche legate all’immersione sono stati ottenuti dalle autorità degli Stati Federati di Micronesia